Smart Voice Assistants

Ottobre 12, 2017
Posted in XP Design
Ottobre 12, 2017 Massimo Falvo

Smart Voice Assistants

Gli utenti utilizzano lo smartphone ad intervalli di tempo sempre più brevi definiti da Google “micro-moments”. Quando abbiamo una necessità o una curiosità ricorriamo al nostro device mobile aspettandoci risposte rapide e consistenti.

Lo studio del customer journey insieme all’analisi dei dati consente alle aziende di sviluppare app in grado anticipare le esigenze degli utenti. Queste app richiedono user Interface in grado di adattarsi dinamicamente al contesto del cliente.

Come designer ho dedicato molto tempo alla progettazione di interfacce grafiche in grado di rispondere a questa sfida. Oggi però siamo in procinto di un cambiamento epocale, le applicazioni non sono sull’orlo dell’estinzione, ma il contesto in cui operano sta cambiando rapidamente. Negli ultimi anni il numero di app è aumentato vorticosamente, la loro gestione è diventata sempre più onerosa ma, nella realtà ognuno di noi utilizza con frequenza solo poche applicazioni.

La storia dell’informatica è stata caratterizzata dalla rimozione continua dei livelli di astrazione tra le macchine e le persone; dalle schede perforate  siamo passati alla riga di comando per arrivare al puntatore del mouse e al multitouch. In ogni passaggio l’interazione si è semplificata per avvicinarsi alle persone.

Oggi siamo all’inizio di un periodo post GUI che nell’arco di un decennio ci porterà ad interagire attraverso la voce, il nostro modo naturale di comunicare.

In questo periodo di transizione le applicazioni di messaggistica stanno diventando la nuova piattaforma di riferimento come quando a metà degli anni ’90 il browser ha sostituito il sistema operativo del desktop. Il linguaggio umano è la nuova interfaccia utente e i bot sono le nuove applicazioni sotto forma di assistenti digitali. L’intelligenza alla base delle conversazione è distribuita in tutte le interazioni. Da questo punto di vista i bot possono essere considerati una piattaforma di terza generazione, dopo il web e le mobile apps.

Invece di interagire con migliaia di applicazioni o siti, si potrà accedere a una chat che fungerà da catalizzatore per svolgere più azioni. L’ascesa di chatbots è stata velocizzata dai crescenti progressi nel campo dell’intelligenza artificiale (AI) e dalle piattaforme vocali. Sta cambiando il modo di interagire e le “applicazioni invisibili” diventeranno la norma. Sarà sufficiente avviare il  sistema di messaggistica preferito, collegarsi con il bot di un brand e avviare una conversazione.

L’interazione abilitata dalle app di messaggistica tuttavia è solo all’inizio perché ci sono ancora dei limiti alla precisione o all’efficienza di elaborazione del linguaggio naturale. All’improvviso stiamo marciando in un nuovo territorio inesplorato e le conversazioni hanno bisogno di essere riprogettate fornendo ai bot anche la capacità di interagire a livello grafico quando il solo testo non è sufficiente.

È l’inizio di un nuovo modo significativo di comunicare con i computer. I bot possono essere concatenati per eseguire una sequenza di azioni, un bot può supervisionare altri bot creando delle gerarchie. Potremmo usare un nostro bot che come un assistente personale sarà in grado di controllare altri bot per nostro conto in base alle nostre preferenze. Stiamo assistendo a l’emergere di una nuova piattaforma, su cui possiamo costruire nuove esperienze. E’ un nuovo mondo con tante opportunità e molti rischi.

– Massimo Falvo

Massimo Falvo

My passion is to understand the daily experience of people in order to design useful, simple and pleasant forms of interaction. A good experience improves the lives of people anticipating their expectations.